Storia
1861
Torino e Casa Savoia hanno un ruolo chiave nella storia italiana post Congresso di Vienna che aveva dato un nuovo assetto politico ai territori italiani: con la Restaurazione, infatti, si assiste a un sostanziale ritorno alla situazione precedente la Rivoluzione francese. L’Italia è essenzialmente divisa politicamente in macro regioni con il Regno di Sardegna che ricupera i territori del nord ovest, con il Regno di Napoli che tornò ai Borbone e con lo Stato della Chiesa cerniera non solo geografica tra nord e sud mentre la Lombardia, il Veneto con Istria e Dalmazia andarono all’Austria. Fu anche l’annessione di regioni italiane all’Austria che fece insorgere gli ideali patriottici che attraverso l’azione di politici e intellettuali portarono al nostro Risorgimento e infine all’Unità d’Italia e il Piemonte fu un centro della rinascita politica e culturale del periodo sia per la presenta di personalità come Camillo Benso di Cavour, Giuseppe Mazzini e Massimo D’Azeglio sia – naturalmente – per la concessione da parte di re Carlo Alberto della Costituzione sia perché accolse come esuli straordinari intellettuali come Francesco De Sanctis . Non voglio naturalmente condensare in micro pillole la storia d’Italia ma è importante ricordare in che clima si sviluppano le linee culturali a Torino di cui De Sanctis – che divenne il primo Ministro dell’Istruzione Pubblica del Regno – fu figura di primissimo piano portando avanti una politica educativa di grande attenzione ai giovani certamente mantenuta nel periodo torinese. Torino è a quel tempo un crocevia culturale importantissimo. Da Ministro De Sanctis si dovrà occupare anche della questione della lingua italiana anche se non riuscirà a risolverla durante i suoi primi due mandati sotto i governi Cavour e Ricasoli (1861-1862), questione che affrontò anche Carducci confermato docente a Bologna dal ministro De Sanctis che non intervenne sulla precedente nomina del ministro del Regno di Sardegna Terenzio Mamiani.
1863
In effetti le associazioni universitarie giovanili torinesi sono molto attive e acquistano importanza e vivacità negli anni della Scapigliatura che ebbe i propri rappresentanti torinesi che si riuniscono all’insegna dell’associazione Dante Alighieri <Rinnovando nel nome di una società studentesca, d’ispirazione gesuitica, di alcuni decenni prima, alla quale aveva appartenuto principalmente il giovane Brofferio, la “Dante Alighieri” era nata nel 1863 da un gruppo di ragazzi che s’erano riuniti attorno proprio a due degli scapigliati eponimi, Arrigo Boito e Praga, venuti a Torino per la rappresentazione delle Madri galanti>. Il gruppo di ragazzi sappiamo – sempre da Contini – sono, tra gli altri, Giovanni Faldella e Giuseppe Giacosa. Ma una descrizione della “Dante Alighieri” ci viene fornita anche da Carlo Rolfi in prefazione a Una serenata ai morti di Giovanni Faldella.
La Scapigliatura come movimento antiborghese e di avanguardia che guarda al realismo francese ha ben poco a che fare con il desiderio di diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo della Società Dante Alighieri e naturalmente anche gli scopi sono ben diversi da quelli che diedero origine alla Società battezzata da Carducci, ma forse questi prodromi di associativismo privato comunque di matrice culturale lanciarono un seme tra i giovani studenti torinesi che attecchiscono tre decenni dopo soprattutto in ambiente universitario.
In ogni caso la “Società Dante Alighieri” ante litteram è ancora attiva nel 1868 e deve essere anche ben rappresentata se sulla Gazzetta del Popolo del 14 dicembre esce l’annuncio della convocazione dell’adunata del 17 dello stesso mese. Interessante come nell’ordine dell’ordine del giorno compaia la voce “Relazione della Commissione incaricata di riformare lo Statuto” che indica indiscutibilmente che uno Statuto fosse stato redatto probabilmente anni prima forse già all’atto di costituzione: reviosi che dovevano essere discusse e votate. Motivo di suggestive ipotesi è anche il luogo di convocazione “nell’Anfiteatro di Chimica, presso il liceo di S. Francesco da Paola” a testimoniare sia l’origine studentesca sia, direi, anche la buona predisposizione delle autorità scolastiche.
1894
promotori di questa istituzione”: la proposta venne approvata all’unanimità. Presidente venne nominato Efisio Giglio-Tos.
Comincia la lunga storia del nostro Comitato che continua ancora oggi.
Nell’agosto del 1895 con una comunicazione epistolare firmata da Efisio Giglio-Tos alla Società Dante Alighieri viene ufficialmente costituito il Comitato di Torino. Le fasi iniziali del Comitato non sono esaltanti: lo stesso Giglio-Tos, in una lettera del 25 ottobre 1896 al Prefetto di Torino, lamenta la scarsa partecipazione dei soci alle convocazioni e auspica l’adesione dell’on. Pinchia al fine di rappresentare in modo più adeguato la Dante torinese in occasione del congresso di Bologna. L’auspicio vene accolto in effetti e il 1898 vede presidente del Comitato lo stesso Emilio Pinchia mentre Giglio-Tos assume il ruolo di segretario.
1901
ad aderite al Comitato: <L’ideale, cui si ispira la società dante Alighieri” l’importanza ch’essa ha assunto, mercé dell’opera efficace di alcuni soci e del loro Presidente, l’illustre senatore Villari, ci furono consiglio a raccogliere l’invito rivoltoci, mesi sono, al delegato del consiglio Celtrale, aderendo a far parte di tale istituzione lusingate nello stesso tempo di poter cooperare al conseguimento di nobili intenti. La serietà di un programma, che prescinde da ogni manifestazione politica e altro non esplica che sentimenti di Patria, toglie a noi ogni titubanza nel rivolgerle preghiera, affinché V.S. acconsenta di essere iscritta fra i soci della “Dante alighieri”.> dopo sei anni – siamo nel 1901 – si tiene nella sede sociale presso il Circolo Filologico di Torino un altro congresso annuale. Presidente era sempre Emilio Pinchia che promosse il Comitato soprattutto tra i giovani universitari con l’aiuto dell’instancabile segretario Efisio Giglio-Tos attivissimo tra gli studenti già durante la sua esperienza all’interno dell’AUT tanto da fondare e diventare primo presidente della Corda Fratres una federazione internazionale studentesca: sarà proprio lui a scrivere la relazione sulle origini e sui fini della Società Dante Alighieri letta al Congresso.
1904
Nel 1903 presidente è l’on. Paolo Boselli, vicepresidente il Sen. Leone Fontana, Efisio Giglio-Tos passa tra i consiglieri (tutti rappresentanti dell’alta borghesia torinese) e segretario è l’avv. Alfredo Tovo. L’anno successivo viene pubblicato un opuscolo dal quale apprendiamo l’esistenza in quell’anno di 142 comitati (37 all’estero) e dove si riporta l’intervento di Boselli all’Assemblea annuale del 15 novembre 1903 in cui è evidente il connubio tra lingua italiana e spirito nazionale inteso come difesa dei confini. Nell’opuscolo trovano spazio lo Statuto della Dante e il “Regolamento interno del Comitato Torinese” e l’elenco di tutti i soci che hanno superato il ragguardevole numero di 500 associati a vario titolo (soci perpetui, soci da L. 6 e soci da l. 2,50).
Si apprende anche che la sede è presso il Circolo Filologico di Torino. Sede non casuale, infatti in copertina campeggia l’obiettivo associativo “per diffondere la Lingua e la Cultura Italiana fuori del Regno”.
Nel 1907 vengono ripubblicati lo Statuto e il regolamento del Comitato in un fascicolo edito da Paravia da cui apprendiamo che la sede è ancora presso il Circolo Filologico di Torino, uguale è anche il titolo della pubblicazione che riprende quello del 1904.
Il contenuto è del tutto analogo a quello presentato tre anni prima.
1923
Il 23 settembre, ultimo giorno di congresso nella sede torinese, vede due proposte del Comitato: la prima presentata dal prof. Giulio Morganti per onorare la memoria dei soci caduti in guerra; la seconda (relatore Bernardo Olivo) per la propaganda nella scuola dell’opera di dante. Entrambe le proposte vengono approvate e per la scuola viene decisa la stampa di un opuscolo <da diffondersi gratuitamente fra gli educatori italiani> .
1927
Sembra intatto anche il benvolere di Casa Savoia verso il Comitato torinese già a suo tempo intravisto nella stessa Regina Margherita, infatti sempre sulla Gazzetta del popolo leggiamo che <A favore della Dante Alighieri, la sera dell’8 corrente [maggio1930], nel Teatro di Torino (gentilmente concesso), si darà sotto l’alto e ambitissimo patronato della Principessa Maria di Piemonte, un grande “Concerto con danze”, inteso a illustrare il Belgio e l’Italia nelle loro relazioni musicali, dal sec. XIV al VI.>.
La sede del Comitato
A gennaio del 1927, si suppone sull’impulso dato dalla manifestazione, nasce il Bollettino Mensile della Comitato di Torino della Società Dante Alighieri dove si dà notizia della vita associativa secondo l’indicazione del presidente Paolo Boselli: “Il Consiglio Direttivo del Comitato Torinese della Dante Alighieri inizia la pubblicazione di un BOLLETTINO mensile che farà conoscere a tutti i Soci il suo pensiero e la sua azione …”.
Nel settimo numero il Bollettino cambia nome in Pubblicazione mensile e scopriamo che cambia anche l’indirizzo della sede, ora in Galleria Nazionale presso la “Pro Torino” in via Roma 28: La Galleria Nazionale univa via Roma a via XX Settembre e via Arcivescovado.
Venne aperta nel 1890 su disegni dell’architetto Camillo Riccio. Fu demolita durante la riedificazione di via Roma la cui prima fase iniziò nel 1931 che comportò un nuovo spostamento della sede del Comitato che venne ospitato nella Casa littoria in via Carlo Alberto 28.
Nello stesso anno il bollettino diventa Pubblicazione bimestrale ma l’iniziale fascicoletto bifoglio diventa di 14 pagine e alle notizie si aggiungono articoli e informazioni sulla biblioteca del Comitato aperta a tutti i soci. Presidente è il conte Petitti di Roreto Generale Carlo, senatore del Regno;alle tradizionali figure del vice presidente e del segretario si aggiunge quella del cassiere (il dott. Rag. Ernesto Ceresa), dei revisori dei conti e del presidente del Comitato studentesco mentre i consiglieri passano a ben 12 esponenti.
Il pellegrinaggio da sede a sede non si interrompe e infatti nel 1933 il Comitato cambia nuovamente sede spostandosi in via Pierino del Piano 2 nel Palazzo dei Sindacati fascisti professionisti ed artisti. La notizia viene annunciata sul bollettino dello stesso anno. L’evento viene giudicato solenne, intervengono i rappresentanti dei più attivi gruppi giovanili italiani, i presidenti di vari comitati, e rappresentanti politici da Roma alla presenza – tra gli altri – del Prefetto, del presidente della Corte d’Appello e del Magnifico Rettore. Viene anche pubblicato un fascicolo monografico del bollettino dedicato all’inaugurazione e alle manifestazioni collegate con consegna di premi e diplomi istituiti dalla Dante. Tra gli “oblatori” la Cassa di Risparmio di Torino, l’Istituto San Paolo e la Società Reale Mutua Assicurazioni. Presidente del Comitato era l’avvocato on. Giorgio Bardanzellu.
La retorica di regime è padrona.
I giorni nostri
Paradossalmente risulta più difficile ricostruire le vicende del Comitato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Probabilmente la documentazione è andata distrutta, certamente il Paese si deve rimettere “in piedi” e deve affrontare ben più gravi problemi, non ci sono più notizie di sedi stabili che cominciano a essere individuate nell’abitazione del presidente di turno, ma forse c’è anche un aspetto legato a una istituzionalizzazione della Dante che ormai è inserita stabilmente negli istituti scolastici (almeno quelli superiori) tanto che ancora in anni recenti nei licei classici torinesi la tessera del Comitato veniva distribuita gratuitamente a tutti gli allievi. Prassi esistente anche durante il periodo del conflitto mondiale. A Torino, e non solo, come è testimoniato dalla tessera di iscrizione che riportiamo rilasciata dal Liceo Ginnasio di Alba.
Un Comitato, quindi fortemente connotato dal connubio studenti/professori che non ha lasciato molte tracce e che era incentrato soprattutto sullo studio e il ricordo dell’Alighieri. Non è certamente un caso se la più longeva presidente della nostra Dante è stata la professoressa Teresa Scarafiotti Grimaldi che inizia la presidenza mentre ricopre la carica di Preside al Liceo scientifico Albert Einstein e poi per molti anni al Liceo Classico Vittorio Alfieri (che si trova in corso Dante!) mantenendo la carica presidenziale per 39 anni (1978-2017).
Nella storia recente il Comitato torinese è parte attiva nell’organizzazione nel 2011 – dal 30 settembre al 2 ottobre – del 80° Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri. L’incontro ebbe luogo presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino ed era incentrato sul tema “Unità d’Italia e unità linguistica tra passato e contemporaneità. Quale lingua nel 2061?”. Sono intervenute personalità di che si sono confrontate sulle tematiche dell’unificazione della lingua all’indomani del 1861 e del ruolo svolto da letteratura, scuola, forze armate, scienza, tecnologia, impresa, comunicazione, nonché sull’insegnamento dell’italiano all’estero. Nel 2018 il Comitato vede l’apertura della quinta scuola d’italiano per stranieri, e Torino si affianca così alle sedi di Bologna, Firenze, Milano e Roma, coronando così il sogno del compianto vicepresidente Alberto Bersani che a questo progetto aveva dedicato tantissime energie.
Purtroppo il comitato ormai da lustri non dispone di una propria sede ma questo non ha interrotto le attività.